Il motivo segreto per cui mangiamo la carne: un sistema di credenze invisibili.
Vi siete mai chiestə da cosa nasce l’esigenza di consumare la carne? O perché mangereste ali di pollo, ma non ali di cigno? Gamba di agnello o gamba di gattino? E vi siete mai chiestə perchè non ve lo siete mai domandato?
Melanie Joy, psicologa e docente all’Università di Boston e autrice di numerosi testi dopo una lunga ricerca è arrivata ad una conclusione illuminante. Secondo le sua tesi dimentichiamo che la carne che mangiamo sia una vita, un animale intero o meglio lo sappiamo senza saperlo. Mangiamo la carne non per una reale necessità o desiderio ma perché le nostre azioni sono il frutto del condizionamento di un sistema di credenze diffuso e distruttivo che opera al di fuori della nostra consapevolezza, senza il nostro consenso cosciente. Spesso pensiamo che solo vegetariani e vegani portino le proprie credenze e valori a tavola. La verità è che quando mangiamo la carne non per necessità lo facciamo necessariamente per una scelta. E la scelta come tale, si basa su un sistema di credenze invisibile, che in questo caso la dott.ssa Joy definisce CARNISMO.
Il carnismo: un sistema dell’inganno
Il carnismo è una credenza universale, sparsa in tutto il mondo, che induce a classificare solo un piccolo numero di animali tra le milioni di specie esistenti. Tutto il resto è classificato come non commestibile e disgustoso. Il carnismo rappresenta un sistema violento, perchè la carne e i suoi derivati (latticini e uova) non si possono procurare senza violenza. Sistemi violenti come il carnismo si tengono in vita attraverso meccanismi di difesa che nascondono la verità e distorcono la realtà, affichè le persone non si rendano realmente conto di quello che stanno facendo. Si fonda sul rifiuto, grazie al suo sistema anonimo, non è né riconoscibile né imputabile. Ma soprattutto giustifica il consumo di carne attraverso la regola delle 3 N: Normale, Naturale e Necessario (oscurando il suo impatto ambientale e salutare). Infine categorizza alcuni animali, quelli di allevamento, che da esseri senzienti diventano ai nostri occhi oggetti o meglio ancora cibo (a differenza ad esempio di cani e gatti, dove la percezione cambia completamente).
La mia scelta vegan: un’esperienza di consapevolezza
L’unica strada per liberarsi dal sistema del carnismo è la strada della consapevolezza, senza la quale neanche io sarei mai riuscita a conoscere, comprendere e cambiare la mia vita.
Ho smesso di mangiare carne circa 10 anni fa, mi ero da poco trasferita a Bologna dove gli spunti e i contatti con associazioni come Essere Animali erano più frequenti. Ricordo spesso le loro azioni in pieno centro, da farmi torcere lo stomaco e tornare a casa col magone che poi però magari dimenticavo al pasto successivo. Ricordo che i pensieri, le domande, i dubbi si facevano sempre più largo nella mia testa ed è stato proprio allora che, spinta dalla curiosità, ma anche un pò intimorita, ho iniziato a leggere alcuni degli opuscoli informativi che avevo raccolto in quelle occasioni e che avevo riposto sul comodino, certa che sarebbe arrivato prima o poi il momento di leggerli.
Da allora non sono più riuscita a fare finta di niente, a non vedere, a non sapere. Non solo non sono più riuscita a mangiare carne, ma sentivo il bisogno di continuare a documentarmi per approfondire cosa avviene realmente dietro l’industria della carne e che io, per 23 anni, avevo completamente ignorato, grazie proprio a quel sistema di credenze che il carnismo voleva seguissi.
Il mio corpo non ha più sentito il bisogno di nutrirsi di sofferenza animale e con questa scelta inizialmente solo etica manifestava la sua distanza dal quel genere di disumanitá e di orrori. Il pesce ha invece ha ancora fatto parte della mia vita per i primi periodi, soprattutto d’estate, quando tornavo a casa in Sardegna, erano rare le volte ma non posso negare che ci siano state. Questo nasce dalla poca empatia o considerazione verso alcune specie animali che consideriamo, sempre per quel sistema di credenze, meno importanti, come se non fossero oggetto delle stesse sofferenze, come se esistessero allevamenti intensivi peggiori o migliori. Eliminare i derivati animali, latte, uova e formaggio (che in realtà provengono dalla più crudele delle industrie) è stato sicuramente il cammino più lento, inizialmente neanche sentito e ricercato, ma che col tempo si è fatto spazio, complice il continuo leggere e informarmi, fino ad escluderli completamente dalla mia dieta e sentirmi totalmente in pace con la mia scelta.
World Vegan Day : un nuovo inizio
Oggi si celebra in tutto il mondo il Vegan Day, per ricordare la nascita della prima associazione vegana del mondo, la Vegan society, fondata in Inghilterra il 1 novembre del 1944 da Donald Watson che coniò il termine “vegan” utilizzando l’inizio e la fine della parola “vegetarian”. L’obiettivo principale era quello di far capire l’importanza di un’alimentazione consapevole e libera dallo sfruttamento animale, che poi man mano dall’alimentazione si è estesa ad ogni ambito della vita (dall’abbigliamento ai cosmetici, ai prodotti per la casa o l’igiene personale). Perché allora non sfruttare questa giornata e l’intero mese di novembre per provare ad avvicinarti all’alimentazione vegetale? Lasciatevi guidare in questo percorso.
Oramai sempre più persone stanno abbracciando un’alimentazione vegetale per ragioni etiche, salutari e ambientali e testimoniamo la loro felicità nell’aver fatto questo passo.
Ora tocca a voi. Buon World Vegan Day!